Cioccolata Bio Alce Nero e ViviVerde Coop. Perché la prima costa il doppio dell’altra?
Ieri sono stata al supermercato e ho deciso di concedermi una coccola di dolcezza acquistando la cioccolata.
Arrivata davanti allo scaffale, ovviamente dei prodotti biologici, c’erano una marea di cioccolate biologiche Viviverde Coop e una sola “non Coop” che è quella che vedi in foto dell’Alce Nero.
Quest’ultima ha un costo doppio rispetto all’altra…
Entrambe riportavano la conosciuta fogliolina con le stelline che è il marchio di certificazione europea biologica e in più, il marchio Fairtrade del commercio equo-solidale.
Ora, la domanda nasce spontanea:
Perché una costa la metà dell’altra se entrambe sono certificate biologiche?
La risposta la potresti trovare già solamente leggendo l’etichetta retrostante.
Quella Coop indica gli ingredienti, QUALI sono certificati Fairtrade e stop (tra l’altro c’è la lecitina di soia usata come emulsionante…)
Quella Alce Nero è un trattato che:
- ti spiega quali sono le cooperative “Sin Fronteras” che producono per loro il cacao e dove lo producono
- ti dice che gli ingredienti sono certificati Fairtrade e provenienti da produttori Fairtrade e non c’è la lecitina di soia…
- l’involucro che ricopre la cioccolata è biodegradabile (quindi va messo nell’umido) e prodotto con materiali provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile (come fa la certificazione FSC della carta…)
Già questo basterebbe a farmi scegliere questa cioccolata ma la risposta al perché questo prodotto costa il doppio è che Coop e gli altri prodotti “a marchio…supermercato” non vivono di solo biologico e quindi possono permettersi di imporre sul mercato un prezzo nettamente inferiore a chi invece nel biologico ci crede davvero e lo produce con tutti i crismi!
Quindi non è Alce Nero a costare troppo…
Dopo millenni passati a produrre non specializzato, quanto è vero, quanto è sentito questo cambio di rotta? Commerciale o passione per il biologico?
Se avesse a cuore il biologico abbandonerebbe istantaneamente l’altra produzione e invece no!
Accaparriamoci tutta la fetta di mercato possibile e immaginabile e (molto probabilmente) se si può…utilizziamo il minimo sindacabile in termini di qualità per avere il bollino verde.
Ecco perché ho scelto “l’altra…” senza dubbi.
Questo è un piccolo ragionamento su prodotti che puoi acquistare tutti i giorni.
Facciamo questo ragionamento in un’occasione come quella del tuo matrimonio.
Al giorno d’oggi ti appioppano di tutto pur di renderlo “indimenticabile”…e se arrivi tu e gli dici che vuoi un matrimonio biologico, secondo te quanto è probabile che succeda la stessa scena che ho vissuto io con la cioccolata?
Chi ha sempre proposto la pasta più conosciuta in Italia perché va alla grande, costa poco (che già qui qualche dubbio te lo poni…) e la mangiano tutti, difficilmente sa proporti una pasta Girolomoni…
Loro si mettono le mani in testa perché non sanno come venirne fuori e tu che fai?
- La pasta più conosciuta in Italia è zucchero, la cucini e diventa colla, la mangi e per lo sai che per digerirla ti ci vuole un mese.
- La Girolomoni è tutta un’altra storia ma nessuno te la propone. Lo sai che non ti appesantisce, che è fatta con grano biologico, l’azienda produce solo biologico ma nessuno te la propone.
Allora non ti resta che scegliere la pasta che sa di zucchero!
STO MENTENDO.
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